Il termine fotovoltaico deriva dall'unione di due parole - "foto", che significa luce, e "voltaico", che esprime elettricità; un impianto fotovoltaico serve quindi per convertire in energia elettrica la luce, cioè l'energia solare.
Questo processo, chiamato effetto fotovoltaico, è reso possibile dall'utilizzo di materiali semi-conduttori che sono trattati per rilasciare elettroni, le particelle negative che sono alla base dell'elettricità. Il materiale semi-conduttore più utilizzato per il fotovoltaico è il silicio (Si), un elemento molto comune sulla Terra.
La parte più importante di un impianto fotovoltaico è la cella
che forma l'elemento costruttivo di base dell'impianto: il
modulo fotovoltaico. Ogni modulo è infatti costituito da un
numero elevato di celle collegate fra loro. Le celle sono
generalmente costruite o in silicio cristallino, ottenute con il
taglio di un lingotto cilindrico e spesse circa 250 -m, o in silicio
amorfo (film sottile), disposto in forma gassosa su una grande
varietà di superfici di appoggio in strati spessi pochi micron e
che possono essere realizzati su superfici flessibili ed adattabili
a qualsiasi forma.
Configurando il sistema fotovoltaico in modo opportuno, è possibile soddisfare qualsiasi fabbisogno
energetico e costruttivo, come ad esempio la realizzazione di un impianto fotovoltaico sulla copertura di
un edificio industriale per produrre l'energia necessaria al funzionamento delle attività oppure la
realizzazione di un impianto fotovoltaico su un terreno per la produzione e vendita dell'energia elettrica.
La prestazione di un impianto fotovoltaico dipende da alcuni fattori, tra cui la radiazione solare
complessivamente raccolta dai moduli fotovoltaici (diversa a seconda delle latitudini e delle superfici
considerate, dall'orientamento e dall'inclinazione) e le condizioni atmosferiche, tra cui la temperatura. A
seconda delle condizioni climatiche e delle scelte tecniche effettuate, in fase di dimensionamento è
possibile stimare la producibilità annua dell'impianto e il conseguente risparmio di agenti inquinanti, tra
cui l'anidride carbonica (CO2).